Cavenit, pronta per un 2010 esplosivo

Tra bilanci, proposte e nuove nomine, si è svolta presso il Civ di Caracas l’assemblea annuale dei soci della Camera di Commercio Italiano Venezolana

CARACAS - Si è svolta martedì, presso il Ristorante Bella Vista del Centro Italiano Venezolano di Caracas, l’Assemblea Generale ordinaria dei soci Cavenit.

Durante la riunione sono stati discussi ed approvati il documento annuale della Giunta direttiva, il bilancio dell’anno appena concluso e il preventivo per il 2010 (9 milioni BsF), ed è stato nominato il nuovo Vice-Tesoriere della Camera di Commercio, Egidio Di Prisco, direttore supplente che sostituirà Enzo Gandin, deciso a rientrare in Italia.

Importante la proposta di creare una ‘rete mediatica’ che raccolga ed organizzi le categorie in cui si muovono le persone, le imprese e le istituzioni di origine italiana in Venezuela e uno speciale ‘Marchio Ristoranti Italiani’ da assegnare alle imprese che offrono un menù italiano adeguatamente confezionato con ingredienti e ricette originari del Belpaese.

Durante la presentazione dell’Assemblea, un ringraziamento particolare è stato dedicato a tre ex presidenti della Cavenit: Dante Marcantognini, Vito Miraglia e Moises Maionica, per la qualità e l’importanza del servizio reso. Preziose targhe sono state consegnate invece ai soci che hanno saputo distinguersi all’interno della camera italiana.

Sul palco, acccanto al Presidente Giorgio Trevisi e al Segretario generale Jean Pietro Cattabriga, l’Ambasciatore d’Italia Luigi Maccotta, che nel suo discorso ha confermato la visita, in calendario a fine di maggio, del ministro degli Esteri, Franco Frattini.

Tra il 2009 e il 2010

L’Assemblea è iniziata con la proiezione di tre video. Il primo, dedicato ad Assocamerestero, illustrava il valore aggiunto che rappresenta il ‘sistema camere’ - che con 24 mila imprese tocca 48 Paesi nel mondo - per lo sviluppo del territorio, la promozione del Made in Italy e l’internalizzazione delle imprese italiane. Il secondo ricordava l’enorme successo di ChoccoVenezuela 2009, il festival che ha unito Italia e Venezuela sotto il segno del cacao e del cioccolato e che quest’anno, dal 16 al 18 luglio, Cavenit riproporrà per la seconda edizione in un’area di 3 mila metri quadrati che ospiterà gallerie d’arte, danza, stand, conferenze, dimostrazioni e tanto altro ancora.
L’ultimo video titolava “Il fascino dell’Italia nascosta - Borghi e patrimoni” e mostrava ai presenti la particolare attenzione riservata da Cavenit alla riscoperta dei siti emarginati dal punto di vista del turismo di massa, ma che conservano grande attrattiva e fascino. La camera, infatti, oltre a pubblicizzare questi luoghi nei bollettini commerciali, sulle proprie pagine web e sulle colonne della rivista trimestrale ‘Presenza’, da tempo abbina la promozione dei borghi italiani alle fiere commerciali da lei seguite. Vale a dire, sprona gli imprenditori che partecipano agli eventi a soggiornare e visitare i borghi vicini o i siti proclamati dall’Unesco, Patrimonio dell’umanità. Portovenere, Ercolano, Fortunago... da riscoprire attraverso schede esplicative della storia, della gastronomia, della cultura, dell’economia e delle possibilità di alloggio offerte dal sito.

Sono state percorse le tappe salienti e le attività principali del 2009, azione di “un popolo nobile che conquista con il lavoro e non con le armi”, come ha detto il presidente Trevisi - tra cui le importanti partecipazioni alla promozione di Choccovenezuela, Tecnoplast, Feria Tuttofood, Expoindustria, VII Salone Internazionale di gastronomia, tra gli altri. Il presidente della Camera italiana ha poi ricordato i tre progetti del Ministero del Lavoro che, grazie alla tenacia dimostrata, Cavenit è riuscita per la prima volta ad ottenere. ‘Management e sviluppo di PMI turistiche’, ‘Tecnico esperto in reti telematiche Cisco’, ‘Interventi di formazione ed aggiornamento degli operatori socio sanitari per la pianificazione, la gestione e la promozione della salute pubblica’: l’approvazione di questi progetti, oltre ad essere un importante riconoscimento, ha aperto una porta importante per il futuro per quanto riguarda il dialogo tra università, associazioni di categoria e Camera di commercio per la formazione e la specializzazione.

Da non dimenticare il cammino intrapreso da Cavenit, approfondito nel 2009, per coinvolgere le piccole e medie imprese nel settore delle infrastrutture in Venezuela. Azione importante, questa, soprattutto in un panorama economico come il nostro che conta al suo interno più del 90 per cento di pmi.

L’intervento dell’Ambasciatore

Confermando la visita in Venezuela del Ministro degli Esteri Franco Frattini e di altri ministri, in calendario per il 26 o 27 maggio, definita “un appuntamento cruciale per il rilancio dei rapporti governativi”, l’ambasciatore d’Italia Luigi Maccotta, per la terza volta presente all’Assemblea generale Cavenit, ha preso parola per un intervento a favore del dialogo e della cooperazione. - Per gli imprenditori italiani in Venezuela - ha detto il diplomatico, che è anche presidente onorario della Camera - è un momento critico, soprattutto per le nazionalizzazioni, i ritardi cronici di Cadivi, l’economia generale dello Stato. Ma questo è un Paese promettente e la nostra comunità continua ad essere dinamica, incapace di mollare. Quindi - ha proseguito - un appuntamento tanto significativo come quello con il ministro Frattini, per non essere un puro incontro simbolico, deve far prevalere la collaborazione e saper rimuovere le criticità.

Maccotta ha quindi spronato gli imprenditori presenti, ed il mondo economico italiano in generale, a “far pervenire all’Ambasciata il proprio punto di vista e segnalare i dettagli dei problemi che gli imprenditori si trovano ad affrontare, per non parlare in astratto alla controparte venezolana”. Secondo l’Ambasciatore, c’è bisogno di “dialogo, conciliazione e sintesi tra il Venezuela del passato, con tutto quello che ha fatto e che ha imparato, la sua eredità, e il Venezuela di oggi, composto anche da milioni di persone che vogliono prendere parte alle decisioni, partecipare”.

Di Prisco, il nuovo Vice-Tesoriere

“È un veterano della Camera, ma un giovane di spirito”. Così, con queste semplici parole, il Vice Tesoriere Enzo Gandin ha descritto Egidio Di Prisco, che prenderà il suo posto alla Camera come nuovo Vice Tesoriere. - Dopo diciotto anni di fedele servizio - ha detto Gandin rivolgendosi ai presenti - anche la ‘memoria storica’ della Camera passa il testimone a qualcuno più giovane, augurando a tutti gli amici della Giunta Direttiva ancora tantissimi anni di successi. Che l’esempio di costante presenza e disaponibilità - ha poi proseguito - serva da stimolo alle nuove leve. Proposto dal Tesoriere Amedeo Di Ludovico ed accettato all’unanimità dalla Giunta direttiva e dai soci, Di Prisco ha spiegato alla ‘Voce’ di volersi formare e poi “seguire la scia, l’asse Gandin - Di Lodovico” che “negli anni ha fatto miracoli”. - Ricordo, appena entrato in Camera, che vedevo i lavoratori dipendere in toto dalle quote dei soci anche per pagare le spese telefoniche. Quando mi avvicinavo a qualcuno - scherza - era solo per chiedere soldi. Ma adesso, soprattutto grazie all’opera di Gandin e Di Lodovico, è tutto cambiato. Numeri mai maneggiati prima, altissima partecipazione. Ma - prosegue - con l’aumentare delle attività umentano anche le responsabilità. In riferimento alla visita del Ministro Franco Frattini, Di Prisco critica la tendenza dell’imprenditoria italiana che “si lamenta, si lamenta ma poi non partecipa quando c’è l’opportunità di cambiare qualcosa” e ricorda che il grande salto di qualità vissuto da Cavenit, lo start all’ascesa che ha portato in capo alle Camere del mondo, è avvenuto proprio con l’avvento del presidente Hugo Chávez. - Prima i lavoratori non facevano gruppo. Durante i primi anni di questo governo, la collettività ha capito che doveva unirsi e partecipare, o sarebbe stata tagliata fuori.

Enzo Gandin e il nuovo Fogolar

Chi lascia, chi arriva, chi se ne va. L’ormai ex-Vice Tesoriere Enzo Gandin ha deciso di lasciare il Venezuela e ritornare nella sua Udine. Da 15 anni Presidente dell’associazione friulana Fogolar Furlan, Gandin una volta in Italia non starà con le mani in mano. - Ho in cantiere la creazione di un “Fogolar Friulani del Venezuela”, composto da tutti quegli italovenezolani che, rientrati in Italia, continuano a provare attrazione per la terra sudamericana ed hanno bisogno di stare insieme per non abbandonare una cultura che hanno acquisito e non vogliono perdere.


Fonte: Monica Vistali | La Voce D´Italia
Pubblicata il 03 Mayo 2010